I piani di dismissione bancari imposti dalle autorità di vigilanza nell’area dell’euro hanno portato in breve tempo alla creazione di un nuovo mercato, quello dei Non Performing Loans, ormai considerato alla stregua di una vera e propria asset class. A banche, investitori e società immobiliari si sono presto aggiunti nuovi attori, come le Re.O.CO, i servicer e altri operatori locali, che hanno arricchito il mercato dei NPL di competenze specialistiche per la gestione di tutte le fasi del processo di valorizzazione dei crediti secured. Un ecosistema che subisce oggi l’impatto dell’emergenza sanitaria non solo per l’inevitabile incremento delle sofferenze, ma anche per l’evoluzione dei criteri di valutazione e riduzione dei NPL a seguito del Decreto Liquidità e ancora, per gli effetti della sospensione dell’attività giudiziaria sui tempi di recupero del credito attraverso le aste. L’edizione 2020 del convegno AGIDI dedicato alla gestione dei crediti deteriorati individua le dinamiche di sviluppo e trasformazione del mercato, evidenziando vincoli e opportunità per tutti gli attori coinvolti. L’impatto della pandemia sul volume dei distressed asset, le disposizioni del Codice della Crisi, l’introduzione di procedure di ristrutturazione preventiva del debito, il ruolo di SVA e Re.O.Co in previsione di una crescita delle sofferenze, l’ingresso di una società pubblica nella gestione delle non performing exposure e il ruolo del FinTech per la gestione proattiva dei portafogli sono tra i temi analizzati da giuristi ed operatori in occasione del convegno.
"Purtroppo, L’Italia e l’Europa devono affrontare una nuova ondata di NPE per i quali è necessario ricorrere a soluzioni differenti rispetto al passato, vista la assoluta straordinarietà del momento.In questo contesto, la tecnologia può essere un importante alleato in quanto consente di gestire in maniera innovativa processi tradizionali."
"La pandemia in corso sta avendo effetti dirompenti sul mondo del credito sia in bonis che deteriorato. Al momento le sfide principali consistono nella capacità di discernere in via preventiva per quali esposizioni sarà verosimilmente possibile un rientro in bonis e di gestire in modo opportuno la delicata fase di transizione verso questo obiettivo."