Nell’attuale scenario caratterizzato dalle difficoltà di accesso al credito cresce la domanda di finanziamenti alternativi al sistema bancario. Una prassi già diffusa sia negli Stati Uniti che nel mercato anglosassone, dove nel primo semestre del 2023 i finanziamenti erogati da istituti non bancari rappresentavano rispettivamente il 55% e il 30%, contro il 10% delle sottoscrizioni in Europa.
Anche in Italia il direct lending si sta affermando come strumento di finanziamento sia per supportare progetti di sviluppo sia per gestire situazioni di tensione finanziaria. Lo dimostrano sia i recenti annunci da parte di SGR che intendono ampliare la gamma di strumenti e servizi offerti con l’erogazione diretta di finanziamenti immobiliari, sia il crescente interesse di operatori stranieri e domestici che vogliono sfruttare le inefficienze del mercato italiano con strategie di prestito immobiliare inedite per il nostro Paese.
Partendo dall’inquadramento giuridico e dal regime fiscale del direct lending, il convegno analizza le procedure di costituzione dei fondi di credito e il ruolo di Bankitalia nella fund formation, evidenziando la semplificazione operativa e contrattuale dell’accesso al credito.
Le opportunità dei fondi di credito e le caratteristiche di prestiti senior e integrali nelle diverse asset class immobiliari, l’utilizzo del direct lending in procedure di risanamento e ristrutturazione del debito e il rapporto rischio-rendimento di una nuova classe di investimento sono inoltre tra i temi affrontati da relatori ed esperti nel corso dell’iniziativa.
Early bird per le iscrizioni pervenute entro le ore 18:00 di venerdì 29 novembre.
15 miliardi di euro di potenziale investimento e 83 nuovi insediamenti entro il 2025 annunciati da 23 operatori, di cui 8 nuovi entranti: sono questi i dati della data center economy in Italia secondo un recente report dell’Osservatorio Data Center. Di fatto ad attrarre l’interesse degli investitori contribuiscono diversi fattori: la continua crescita della domanda di potenza e storage alimentata dall’affermazione dell’intelligenza artificiale generativa, la saturazione dei principali hub europei, la tendenza alla decentralizzazione dell’ecosistema cloud per motivi sia funzionali che di sicurezza e la posizione strategica del nostro Paese, crocevia tra l’Europa centrale e il Mediterraneo.
Benché condizionato dall’assenza, a tutt’oggi, di un inquadramento urbanistico univoco e dalla necessità di individuare aree caratterizzate da condizioni idrogeologiche e dotazioni infrastrutturali specifiche per l’insediamento, il mercato dei data center in Italia offre straordinarie opportunità di crescita sia per l’industria immobiliare che per l’economia nel suo complesso.
La seconda edizione del convegno, organizzata a seguito dello straordinario interesse registrato dall’iniziativa, si colloca in questo scenario di forte espansione e offre un quadro di orientamento articolato ed esauriente su tempi e processi di localizzazione e realizzazione di un data center, sulle dinamiche di investimento e sulla declinazione dei criteri ESG per questa asset class.
Il potenziale dei data center per il recupero e la valorizzazione immobiliare, le dinamiche di interazione con gli Enti Locali, le strategie per massimizzare il ritorno sociale degli investimenti, gli obiettivi della Direttiva sull'Efficienza Energetica e l’evoluzione degli strumenti di pianificazione urbanistica e delle linee guida regionali e ministeriali sono inoltre tra i temi approfonditi da operatori ed esperti.